"Il mio cuore è ricolmo di fuoco"


La foto non riproduce le fattezze delle donne intervistate

Il 29 giugno 2014 l'organizzazione terroristica IS (Stato Islamico) - precedentemente nota come ISIS (Islamic State of Iraq and Syria) - proclamava la nascita di un califfato nei territori occupati di Iraq e Siria. Con la battaglia di Mosul, Iraq (2016-2017), lo Stato Islamico viene sconfitto. 

Le interviste, condotte a maggio 2019, riportano le storie di donne siriane che hanno vissuto sotto il califfato dell'ISIS e che oggi vivono a Gaziantep, Turchia. 

Intervista 5: donna

"Ho visto la peggior parte della guerra, ho vissuto sotto la dittatura dell'ISIS e loro mi hanno torturata, psicologicamente intendo, hanno ucciso mio nipote tagliandogli la testa. Lo hanno ucciso perché non era andato a pregare, gli hanno tagliato la testa davanti a me, a mia figlia e ad altri bambini. Non vedo mia figlia da quando è successo, non so più niente di lei, non so se sia viva o morta. Anche mio figlio di 11 anni, non ho idea di dove sia, lo hanno sequestrato e da allora non l'ho più visto, sono già passati cinque anni... oh figliola, cosa vuoi che ti racconti? Il mio cuore è ricolmo di fuoco e ribolle ogni minuto che passa".

Intervista 6: donna, 52 anni

"Sono arrivata in Turchia sei anni fa e grazie a Dio non è successo nulla di male alla mia famiglia. Ho cinque figli, quattro sono sposati e uno di loro vive in Siria con sua moglie e sua figlia. Lui è un meccanico e vivono lontani dalla guerra ma siamo molto preoccupati per loro, perché non si può mai sapere se succederà qualcosa. Ma cosa è successo a mio fratello e mia sorella... L'ISIS ha preso mio fratello e ancora non sappiamo se sia vivo o meno. Sua moglie e sua figlia furono prese prigioniere e trasformate in schiave sessuali. Anche mio fratello aveva un figlio di 18 anni. È stato torturato dall'ISIS per due mesi e poi gli hanno sparato alla testa, da dietro, il proiettile gli è uscito dalla fronte. Hanno lasciato il corpo davanti a casa, lo hanno gettato davanti alla porta come se fosse un oggetto. Ho visto il cadavere di mio nipote nel soggiorno della casa di mio fratello. Mia sorella ha un figlio di 22 anni, anche lui è stato sequestrato dall'ISIS e non abbiamo più avuto sue notizie. Mia sorella sta soffrendo così tanto, passa le sue giornate a piangere, è come impazzita, come potrebbe non esserlo?".

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